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Bolletta di stima e di conguaglio:

cosa sono?

Quando riceviamo una bolletta il cui importo fatturato ci sembra poco probabile, spesso non dobbiamo allarmarci. Basterà infatti una lettura più attenta della bolletta e del contatto con il nostro fornitore per chiarirci le idee e risolvere eventuali incomprensioni.  

Leggendo la bolletta che ci sembra eccessiva, oppure sorprendentemente economica, è importante verificare che tipo di conteggio dei consumi ci è stato inviato. Esso infatti può essere stato stimato, fatturato o rilevato, e a seconda di questa opzione, e della frequenza della nostra autolettura, i costi possono variare anche sensibilmente. 

Perché ricevo la bolletta di stima?

Sulla bolletta che si riceve a casa, è importante comprendere tutte le voci di spesa in esse incluse, e anche se si tratti di una bolletta di stima o di conguaglio. Se la spesa totale annuale dovrà infatti essere sempre relativa all'energia effettivamente consumata, non sempre la singola fattura si basa sul consumo nel periodo di riferimento della bolletta. Se si riceve una bolletta di stima, ovvero una bolletta che si riferisce a una verifica non aggiornata dei consumi, sarà presente la dicitura di "Consumo stimato" e l'indicazione della quantità di energia che viene addebitata.

Sebbene l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, nella Delibera 292/6 abbia stabilito che debbano essere installati i cosiddetti "contatori intelligenti" elettronici, che permettono la lettura a distanza e quindi di addebitare al cliente l'effettivo e puntuale consumo di energia, tali contatori sono diffusi in modo capillare solo per quanto riguarda l'energia elettrica e sono quasi del tutto assenti per il gas. 
Poiché i distributori di gas hanno l'autorizzazione di effettuare la lettura dei consumi domiciliare solo poche volte all'anno per comunicarlo ai fornitori dei servizi, le aziende devono stabilire per ogni bolletta il consumo presunto basato sulle bollette precedenti e sui consumi del cliente “medio” nei periodi di riferimento. Nel caso in cui si fosse stipulato il contratto di fornitura di gas da poco tempo, il consumo stimato viene allora definito sulla base di altri fattori quali il numero dei componenti del nucleo abitativo, il tipo di impianto e la fascia di consumi presunti indicati durante la fase di stipula del contratto.
Ad ogni modo, le tempistiche di emissione delle fatture di stima sono definite dal contratto con il tuo fornitore, e da esso devono essere rispettate. 
Il consiglio generale è quello di fare un'autolettura mensile dei propri contatori, e di leggere con attenzione le spese addebitate in bolletta, valutando tutti i dati indicati, insieme alle condizioni indicate nei contratti. 

Cos'è la bolletta di conguaglio? 

Oltre al fatto che il fornitore non può sapere quanto gas sia stato erogato per il periodo di riferimento di ogni bolletta, nel mercato libero le aziende cercano di venire incontro all'esigenza di personalizzare la fatturazione in base ai propri consumi stagionali e orari.
Questo avviene con l'emissione delle bollette di acconto, che fattura la quantità stimata di gas periodica calcolata secondo i criteri stabiliti dall'Autorità garante per l'Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (ARERA). 

Successivamente, si riceverà la bolletta di conguaglio, che è la fattura con cui viene calcolata la differenza tra gas effettivamente consumato e la quantità già fatturata. Il conguaglio avviene emesso al momento in cui viene comunicata l’autolettura oppure nel momento in cui l’azienda verifica l’effettiva spesa di energia. La spesa definita dal conguaglio può essere sia negativo che positivo, a seconda che il cliente abbia pagato più o meno rispetto al consumo effettivo di gas.
Si definisce invece conguaglio di chiusura quello stabilito nell’ultima bolletta che si riceve dall’azienda fornitrice, al momento di un trasferimento oppure di un passaggio ad altro fornitore, e nella quale viene calcolato quanto ancora dovuto o quanto sia stato pagato rispetto all’effettivo consumo di gas per chiudere la fornitura.

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